“In Sicilia non ci può essere ripartenza economica se non si rilancia il trasporto, settore fondamentale per garantire lo spostamento delle merci e delle persone da e per la Sicilia”. E’ emerso nel corso della seduta di insediamento della nuova presidenza regionale della CNA FITA, che si è tenuta ad Enna, alla presenza di Patrizio Ricci, presidente nazionale dell’Unione, del responsabile nazionale, Mauro Concezzi, e del presidente di CNA Sicilia, Nello Battiato. “Per iniziare una nuova fase, in cui occorre trovare un rinnovato slancio, serve utilizzare al meglio – è stato evidenziato – le risorse che arriveranno dal PNRR (80 miliardi saranno destinati per il Sud).
“Ed in questa ottica – hanno affermato il presidente di CNA FITA Sicilia, Saro Tumino, e i responsabili regionali, Daniela Taranto e Giorgio Stracquadanio, – occorre conoscere cosa c’è di concreto per il settore in modo da dare precise indicazioni alla politica e in particolare alla Giunta di governo. Un dato inconfutabile è quello delle condizioni in un cui versa la viabilità stradale siciliana. Non esistono aggettivi che possano definire lo stato attuale delle nostre vie di collegamento. Questo non crea solo un danno al settore, ma è soprattutto un oltraggio all’intera economia di questa terra. Così come non è più possibile parlare di insularità in modo generico e propagandistico se non si affronta con serietà e determinazione il problema del costo del gasolio per le imprese del comparto(autotrasporto, Taxi NCC e BUS). Complessivamente, secondo l’ultimo dato di Unioncamere, rilevato il 30 settembre 2021, in Sicilia operano quasi 9mila aziende. A queste attività la Regione, impiegando specifici fondi, potrebbe e dovrebbe abbattere totalmente le imposte (accise) che gravano sul carburante. E considerato il numero limitato di imprese, non sarebbe sicuramente una spesa insostenibile. In questo modo si verrebbe finalmente e seriamente incontro ad una delle richieste che da decenni la categoria propone alla classe politica regionale. Invece si preferiscono gli annunci ad effetto ma privi di quella consistenza che da anni la categoria invoca. “Dieci milioni di euro per il settore autotrasporto”: ad annunciarlo pochi giorni fa è stato l’Assessore Falcone. Ma per fare cosa? E soprattutto, come investirli facendoli diventare produttivi per il comparto? Come CNA FITA – hanno spiegato Tumino, Taranto e Stracquadanio – chiediamo che questi fondi non vengano assegnati una tantum. Questo metodo si tradurrebbe, come già accaduto in precedenza, in una sorta di distribuzione caritatevole, cioè poche migliaia di euro ad impresa. Vorremmo poi capire a che punto sia arrivata la realizzazione del sistema legato alla logistica regionale, indicato nel Piano Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità. E infine vogliamo comprendere come si intenda, qualora ci sia la volontà, portare a termine, in ossequio alle direttive del piano, sia riqualificazione del settore, … riducendo i costi di attraversamento dello Stretto e la razionalizzazione del traffico pesante che si snoda per la città di Messina, sia l’accessibilità ai nodi logistici. Su questi punti, chiederemo – hanno assicurato i rappresentanti regionali di CNA Fita – un confronto col governo di Palazzo d’Orleans per avanzare le nostre proposte. E’ volontà della nuova presidenza avviare anche una proficua interlocuzione con le Amministrazioni delle città portuali più importanti. Con la città di Messina, snodo regionale fondamentale per il trasporto merci e persone, ci siamo già attivati per fissare un incontro con il sindaco”.